KUM! CANTIERI

Si chiama KUM! ed è il Festival voluto da Massimo Recalcati per mettere al centro del discorso pubblico e della diffusione dei saperi i temi della cura e del prendersi cura, della salute e della malattia, del benessere e del disagio, nelle loro tante declinazioni filosofiche e psicologiche, mediche e scientifiche, sociali e politiche. 

Il sottotitolo, Cantieri, che di anno in anno si declina in maniera più specifica e approfondita, mette l’accento sull’urgenza della reinvenzione delle nostre teorie e delle nostre pratiche, oltre che sul lavoro che noi tutti svolgiamo quotidianamente a sostegno della vita delle nostre comunità e della creazione di valore condiviso. Perché in ogni direzione, dalla scuola all’economia, dalla cultura alla sanità, dalle istituzioni all’ecologia, è più che mai necessario aprire un’officina, uno spazio di spregiudicata sperimentazione, un luogo che rinunci alla rassicurante trasmissione di nozioni precostituite per mettere idee e abitudini consolidate alla prova di questo nostro tempo di interrogazione e di ripartenza.

Come partecipare

Tutti gli eventi di KUM! sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria online.

Se l'evento a cui vuoi partecipare è tutto esaurito, iscriviti alla lista d'attesa e riceverai tutte le informazioni via mail!

Le KUMCard sono esaurite: ringraziamo tutti i nostri KUMFriends che anche quest'anno hanno scelto di sostenere il festival.
Ricordiamo ai KUMFriends che potranno ritirare le loro KUMCard nei giorni del Festival presso l'infopoint che verrà allestito in Palazzo Gradari.

Se hai sottoscritto la KUMCard e hai delle domande in merito, manda una mail a prenotazioni@kumfestival.it

Notizie / Comunicati stampa

BLOG

Difficile non farsi prendere dal demone dell’analogia quando ci si misura con l’enormità dell’evento pandemia. L'articolo di Rocco Ronchi apparso su doppiozero.
Quando il corpo sociale si vive come inerme, impotente ed esposto al flagello della malattia, quando i meccanismi di difesa non sono più in grado di presidiare i confini della nostra identità e della nostra salute, la morte ritorna come il protagonista assoluto e inquietante della scena. L'articolo di Massimo Recalcati apparso su la Repubblica.
Quella che ci attende è allora una grande prova di civiltà: contenere le reazioni irrazionali di panico non significa negare la gravità della situazione, ma provare a trasformare la massa agitata e smarrita del panico in un insieme collettivo civile. L'articolo di Massimo Recalcati apparso su la Repubblica.

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