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Aldo Becce il 15 aprile
al Podesti di Ancona

Aldo Becce, psicoanalista, psicoterapeuta e presidente nazionale di Jonas Onlus sarà protagonista del secondo appuntamento con le Anteprime Scuole di KUM! Festival.

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Il regista Marco Baliani
con Benedetta Tobagi per
le Anteprime Scuole
di KUM! Festival

Il regista, autore e attore Marco Baliani sarà al fianco di Benedetta Tobagi nel primo appuntamento delle Anteprime Scuole di KUM! Festival.

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KUM! Festival riparte
con Anteprime Scuole

La scrittrice Benedetta Tobagi dà il via alle Anteprime Scuole di KUM! Festival, martedì 19 marzo all'Istituto di Istruzione Superiore Einstein Nebbia di Loreto.

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Stefano Raimondi | Letture e ritratti | René Char

Stefano Raimondi | Letture e ritratti | René Char. La poesia mi ruberà la morte

Le parole di poesia sono parole salvate, risparmiate alla morte, all'indifferenza, alla chiacchiera; parole che non cessano di esistere nel momento in cui vengono scritte, ma continuano a svolgere il loro lavoro di senso, comprensione, intesa nei confronti del lettore che si approccia al testo.

Questo fa il poeta quando scrive, sceglie la sua parola esatta che resista nello spazio bianco del foglio, e così dona al lettore un silenzio parlante in cui sentirsi accolto. Paul Celan dice: "Non vedo nessuna differenza di principio tra una stretta di mano e una poesia". Qui va ricercato il senso delle parole di poesia, nell'alterità e nell'andare incontro. Ciò che viene chiesto al lettore è la stessa fatica, lo stesso impegno, la medesima attenzione.

René Char è stato un poeta partigiano, capo della sezione paracadutisti di un paesino che divenne luogo di attacco, riparo, ascolto e morte. Le sue poesie sono un esempio perfetto di parole di resistenza perché rubate alla morte in una lotta continua di libertà, forza e volontà di rendere degno ogni istante di vita, anche la perdita.
Video completo sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.

Federico Leoni, Ingrid Paoletti | Dialoghi | Che c

Federico Leoni, Ingrid Paoletti | Dialoghi | Che cosa fare con ciò che ci resta?

Partendo da un testo di Calvino del 1923, La poubelle agréée, Federico Leoni e Ingrid Paoletti sviluppano un interessante dialogo tra filosofia e architettura sul tema di come trattare i resti, gli scarti.

All’interno di ogni processo produttivo è essenziale scartare qualcosa affinché il disegno iniziale si realizzi. Da qui l’esigenza di ripensare al modo di progettare tenendo conto dei resti, vissuti come elementi di resistenza al compimento di un’idea. Punti nodali della visione proposta sono la circolarità, l’ibridazione tra materiale vecchio e nuovo, l’adozione di un punto di vista orizzontale tra soggetto e materia, basato sull’ascolto e sul farsi cosa tra le cose.

È necessario, dunque, un lavoro pedagogico collettivo che pacifichi l’uomo con l’esistenza dello scarto e che fornisca gli strumenti per gestire questa realtà piuttosto che cercare di escluderla. Trovate il video completo dell’intervento sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.

Thatyana Pitavy | Lectio | Godere da morire, il sa

Thatyana Pitavy | Lectio | Godere da morire, il saper fare del tossicomane

Dopo un’introduzione generale sul tema del fine vita e sul modo - erotico, traumatico o mortifero - in cui può avvenire il nostro primo incontro con la morte, la lectio di Thatyana Pitavy si concentra sul mettere in luce diversi aspetti riguardanti il comportamento tossicomanico: lo stretto legame tra dipendenza e trauma, il concetto di pulsione anarchica teorizzato da Nathalie Zaltzmann, l’inquadramento dell’overdose come meta preordinata piuttosto che come “incidente di percorso”.

Una trattazione tesa a rispondere a un interrogativo sostanziale ai fini del trattamento della tossicomania: il vero scopo del tossicomane è il godimento o la morte? Il video completo dell’intervento è disponibile sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.

Rosella Postorino - ospite alla settima edizione d

Rosella Postorino - ospite alla settima edizione di KUM! Festival - è nella cinquina finalista del Premio Strega 2023 con il suo ultimo romanzo: Mi limitavo ad amare te.

Anche per la sua ottava edizione - La vita della scuola, dal 13 al 15 ottobre 2023 alla Mole Vanvitelliana di Ancona - il Festival potrà vantare la presenza di numerosi ospiti illustri, insigniti a vario titolo di premi e riconoscimenti.

Continua a seguirci sui nostri canali social e sul sito (link in bio) per tutti gli aggiornamenti!

Guido Tonelli | Lectio | E il nostro universo che

Guido Tonelli | Lectio | E il nostro universo che fine farà?

Siamo eredi di una consapevolezza che affonda le sue radici nei millenni più lontani: come esseri mortali conduciamo le nostre brevi esistenze all’interno di uno spazio infinito che ci appare eterno e immutabile.

Questo pregiudizio è arrivato fino ai giorni nostri e l’idea che il nostro universo potrebbe avere una fine è argomento di discussione degli ultimi trent'anni. Come per tutte le novità ci vorrà del tempo affinché questa scoperta diventi linguaggio comune, ma i dati raccolti negli ultimi anni sono incontrovertibili.

Guido Tonelli, uno dei padri della scoperta del Bosone di Higgs, nel suo intervento a KUM! (recuperabile al link in bio) racconta come la scienza moderna abbia dimostrato che anche le più grandi strutture materiali del cosmo hanno, di fatto, una fragilità intrinseca.

Marisa Fiumanò e Uberto Zuccardi Merli | Dialoghi

Marisa Fiumanò e Uberto Zuccardi Merli | Dialoghi | Adolescenza tra morte e trasformazione

L’adolescenza è un territorio insidioso e irto di ostacoli da sempre, nel mondo di oggi ancora di più. La mente, infatti, è un organo sociale e ciò che accade nella società si manifesta dentro lo psichico, ai cambiamenti nel sociale corrispondono sintomi entro la sfera soggettiva.

Il capitalismo ha sostituito il desiderio dell’oggetto all’ideale della relazione; gli adolescenti contemporanei percepiscono fortemente la crisi del simbolico e questo li sprofonda in una grande solitudine affettiva, esistenziale. In questo momento essere giovani è faticoso perché bisogna cercare dentro di sé risorse che non arrivano dall’esterno e costruire il proprio desiderio da soli è una sfida complessa.

La psicanalisi sembra essere rimasto l’unico “luogo” dove, al di fuori della violenza dell’atto, esiste ancora la possibilità trasformativa della parola. È di questo che parlano Marisa Fiumanò e Uberto Zuccardi Merli -due psicanalisti di vasta esperienza teorica e clinica- durante il loro intervento, che potete recuperare sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.

Patrizia Caraveo | Lectio | La sorprendente vita d

Patrizia Caraveo | Lectio | La sorprendente vita delle stelle morte

Siamo una parte infinitesimale dell’universo sconfinato che ci circonda e che da sempre esercita su di noi un irresistibile fascino. Tantissimi sono i ricercatori e le ricercatrici che hanno speso la loro vita a farsi domande e cercare risposte, aumentando con il passare del tempo la nostra conoscenza del cosmo e degli spettacolari oggetti che lo compongono, e rendendo questo immenso sapere accessibile per tutti.

Tra questi spicca il nome di Patrizia Caraveo, una delle voci più illustri nel campo dell’astrofisica contemporanea, insignita del Premio Nazionale Presidente della Repubblica e del Premio Enrico Fermi della Società Italiana di Fisica, tra gli altri numerosi riconoscimenti.

Da sempre attiva nella divulgazione scientifica, nella scorsa edizione di KUM! ha trattato un argomento coerente con il fine vita, tema del Festival: la morte di una stella. Un incontro sorprendente ed emozionante che potete recuperare sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.

Moni Ovadia | Lectio | Morire dal ridere Non è f

Moni Ovadia | Lectio | Morire dal ridere

Non è facile descrivere il rapporto che l’ebraismo ha con la morte. I patriarchi che hanno vissuto secondo la Torah pensano che ci sia un tempo per la vita; una volta esaurito ci si ricongiunge con i propri antenati.

Gli ebrei non hanno mai totemizzato la morta, sebbene storicamente abbiano vissuto non poche situazioni che avrebbero potuto portare a questo. La morte è un evento naturale e quand’anche sia prematura, violenta e terrificante, non deve mai diventare un idolo.

Non c’è un’attitudine lugubre, al contrario da un certo punto di vista si perde anche il senso delle convenzioni. E lo mostra bene Moni Ovadia raccontando le sue straordinarie “storielle”, dove il paradosso e l’assurdo danno ragione di una condizione esistenziale.

Il video completo dell’incontro è disponibile sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.
Buone risate!

Vincenzo Marzulli | Psicologia da tè | Charles Ba

Vincenzo Marzulli | Psicologia da tè | Charles Baudelaire. Mistica infuturante

La poesia di Baudelaire è cronaca e celebrazione commossa dell’uomo, dei suoi fallimenti e i disperati tentativi di rialzarsi. C’è qualcosa di incurabile nel mondo e nel tempo della vita, ciò che Lacan chiama “il reale”. Come porsi davanti a questo lato oscuro?

Baudelaire ha compreso che il mondo ha perduto di senso e che di questo smarrimento bisogna farne poesia. La parola poetica sostituisce la logica del desiderio alla logica della ragione permettendo di superare il tempo e lo spazio della vita quotidiana, per mettere da parte la caducità, la fine, i fallimenti, pur non occludendo la mancanza, o il proprio demone interiore, ma appoggiandovisi.

Fantasticare, sognare con ampiezza e profondità, per comunicare con il mondo sotterraneo che ci portiamo dentro e che ci circonda, penetrare l’universo e intendere le sue leggi, andare lontano verso ciò che è insolito per trovarvi la morte e, quindi, nuova vita.

Trovate il video completo dell’intervento, realizzato in collaborazione con Alce Nero e Accademia56, sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.

Elio Grazioli e Riccardo Panattoni | Dialoghi | Il

Elio Grazioli e Riccardo Panattoni | Dialoghi | Il buon uso della fine

Nell’estate del 1950, a 81 anni, André Gide decide di scrivere ancora un libro, l’ultimo. Le righe finali saranno di pochi giorni prima di morire. Ne esce fuori un’opera -parafrasando Lacan- che splende di una strana fosforescenza, un bagliore visibile solo nel momento in cui si spengono le luci, in questo caso quelle della vita stessa.

Nella condizione in cui si viene a sapere di dover morire a breve si guardano le cose da una prospettiva in cui passato, presente e futuro si intrecciano inestricabilmente. Da una sorta di postumità in cui si è vivi e morti al tempo stesso.

Il tempo della fine non solo è un tempo della vita, ancor di più è il tempo in cui la vita rivela se stessa. In un dialogo che abbraccia arte e filosofia, Elio Grazioli e Riccardo Panattoni si domandano -e cercano di dare risposta attraverso le opere ultime di grandi artisti- come si possa entrare vivi nella morte.

Trovate il video completo sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.

Antonio Moresco | Lectio | La vita e la morte abbr

Antonio Moresco | Lectio | La vita e la morte abbracciate

La nostra cultura ci ha abituati a un modo di pensare che procede per antinomie. Anche i due eventi che titolano l’intervento di Antonio Moresco sono solitamente posti in contraddizione: nell’immaginario comune la vita è un arco orizzontale di tempo aperto dalla nascita e chiuso con la morte. Eppure, più passa il tempo – dice lo scrittore – e più tendo a vedere vita e morte come abbracciate; non c’è una senza l’altra.

La fine di un personaggio non costituisce un limite narrativo per Antonio Moresco. Al contrario, da un certo punto in avanti nei suoi libri viene aperto un varco nel confine che divide la vita e la morte, che iniziano quindi a dialogare.
La letteratura è un magnete, un campo di forze in cui possono succedere cose che in apparenza non accadono, strappando così un ulteriore grado di verità e libertà al reale. Prendendo a esempio la storia de La piccola fiammiferaia, gli scrittori dovrebbero essere coloro che accendono i fiammiferi e scatenano delle visioni per rendere possibile l’impossibile.

Il video completo dell’intervento è disponibile sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.

Giovanni Bottiroli | Letture e ritratti | Marcel P

Giovanni Bottiroli | Letture e ritratti | Marcel Proust. Il tempo, la morte, la risurrezione

Nel 2022 è ricorso il centenario della morte di Proust. In occasione di tale ricorrenza Giovanni Bottiroli ha pubblicato il volume Marcel Proust per la collana Eredi di Feltrinelli, diretta da Massimo Recalcati.

Il suo intervento cerca di condensare in un’ora la complessità dell’opera di Proust, la Recherche, un testo che parla del tempo, del desiderio, della letteratura. Ne risulta un discorso ispirato, ricco e articolato sul pensiero dell’autore, e che chiama in causa filosofia, dottrina cattolica, filologia e psicoanalisi.

Potete trovare il video completo sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.
Buona visione e buon ascolto!

Aldo Becce | Lectio | Morte, lutto, risurrezione

Aldo Becce | Lectio | Morte, lutto, risurrezione

Il grande tabù del ‘900, la sessualità, è stato sostituito con quello della morte perché in aperta contraddizione con lo spirito dell’epoca in cui viviamo. Non c’è posto per la morte in una società che ci vuole giovani, prestanti, scattanti, sorridenti e sempre in movimento. E ancor meno spazio è concesso al lutto per le persone che restano e che devono fare i conti con la nostalgia, la tristezza, la mancanza.

Eppure, spiega bene Aldo Becce nel suo intervento, il lavoro del lutto è l’unico altro nome della risurrezione, l’unico modo per vivere anche quando si attraversa la morte. L’alternativa è condannarsi a morire ogni giorno insieme a chi abbiamo perduto.

Trovate il video completo della lectio sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.

Luigi Manconi e Vincenzo Paglia | Dialoghi | Di ch

Luigi Manconi e Vincenzo Paglia | Dialoghi | Di chi è la mia vita?

In merito al tema del fine vita questa conversazione oscilla tra punti d’intesa e punti di scontro; una parte del discorso viene condivisa poi, a un certo punto, vengono prese due strade diverse: Luigi Manconi insiste sul concetto di autodeterminazione dell’essere umano, mentre Vincenzo Paglia afferma la partecipazione al dolore dell’altro.

Le conclusioni a cui approda il dialogo non potrebbero essere più diverse per ognuna delle due parti, eppure questo scambio ci dimostra una cosa fondamentale: il lavoro della conversazione e la fatica del confronto possono comunque produrre condivisione.

Trovate il video completo dell’intervento sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.
Buona visione!

Nicoletta Dentico e Francesco Morace, modera Andre

Nicoletta Dentico e Francesco Morace, modera Andrea Capocci | Conversazioni | Quale futuro possibile? Gli italiani, la geopolitica, la salute globale. A cura di Alce Nero

“Non ho mai considerato il Covid un nostro nemico -dice Nicoletta Dentico- ma la nostra più grande opportunità. Ci ha permesso di avere delle intuizioni baluginanti e soprattutto di comprendere che dovremmo cambiare rotta rispetto alla macchina neoliberista ancora in vigore. E non si tratta di operare una “transizione”, ma una vera e propria “conversione ecologica” -chiarisce, ponendo l’accento sulla differenza tra i termini.

Francesco Morace rilancia affermando che “l’Italia è un paese in cui l’incrocio generazionale ha perso i caratteri di conflittualità e, anzi, si assiste a un vero e proprio incontro tra generazioni per quanto riguarda valori sostanziali come la sostenibilità. Questa complicità -aggiunge- si dimostra una leva straordinaria per partire dal mezzo, discutendo e decidendo strategie condivise”.

Per approfondire le tematiche di questa brillante conversazione vi consigliamo di recuperare il video sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.

Maurizio Balsamo e Monica Farinelli | Dialoghi | L

Maurizio Balsamo e Monica Farinelli | Dialoghi | L’importanza del nome

Il nome proprio non si sceglie, ci viene dato alla nascita. È la decisione di un Altro e, in quanto tale, non può non portarne le tracce; diviene così il primo segno di un legame imprescindibile, di dipendenza, tra il soggetto e l’Altro.
Sembra paradossale che ciò che abbiamo di più intimo, e che ci identifica come soggetti, appartenga in realtà all’Altro. A rifletterci bene, però, portare un nome significa essere chiamati: non ci si chiama da soli, e sentir pronunciare il proprio nome ha sempre l’effetto di sentirsi chiamati a qualcosa. Ecco che il nome mette, dunque, in relazione.

Cosa accade, invece, al termine della vita nel momento in cui ci troviamo a fare i conti con la nostra finitudine? Che funzione svolgono l’Altro e il nostro nome nel momento in cui è necessario separarsi dalle cose del mondo e prepararsi al lutto per la propria morte?

Di questo dialogano Maurizio Balsamo e Monica Farinelli nel loro intervento, disponibile sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.

Erica Ferrario | Letture e ritratti | Françoise D

Erica Ferrario | Letture e ritratti | Françoise Dolto. I bambini e la morte

Le riflessioni di Françoise Dolto sulla morte sono un fil rouge che attraversa tutto il suo pensiero. Il tema a cui si dedica da adulta, psicoanalista e intellettuale è principalmente uno: il posto che occupa nel sentire dei vivi l’esperienza della morte altrui.

Possiamo quindi isolare tre declinazioni del lavorio che accompagna tutta la speculazione doltoiana: l’intreccio indissolubile che lega insieme la nascita e la morte; le risposte alle domande dei bambini sulla morte; la sua interpretazione del concetto di pulsione di morte.

Nel video completo dell’intervento (disponibile sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio) Erica Ferrario sviscera questi tre punti tracciando un ritratto approfondito e brillante della psicoanalista francese.

Federico Faggin e Ines Testoni | Dialoghi | Esiste

Federico Faggin e Ines Testoni | Dialoghi | Esisteremo dopo la morte?

Le cosiddette scienze dure possono trovare un punto d’incontro con le scienze morbide sul tema della vita, della morte e della vita dopo la morte? Il fisico Franco Faggin e la psicoterapeuta Ines Testoni con il loro intervento dimostrano di sì.

Durante la loro dissertazione, che ha incantato la sala piena di persone, citano i principi della logica e chiamano in causa la fisica quantistica per arrivare a spiegare quel misterioso fenomeno detto coscienza e il motivo per cui questa non può cessare di esistere dopo la morte del nostro corpo.

Se l’argomento vi incuriosisce, potete recuperare il video dell’intervento sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio.

Andrea Bellavita | Visioni | Lasciare andare. Amor

Andrea Bellavita | Visioni | Lasciare andare. Amore e morte etica nel cinema di Clint Eastwood

A partire dal 1992, anno di uscita de Gli spietati, si iniziano a individuare nella filmografia di Clint Eastwood tre grandi temi: una riflessione sul senso e sul valore della morte posta in senso dialettico con il senso e il valore della vita; una teoria cinematografica del nome padre in cui la paternità non si fonda sul legame di sangue, ma sulla trasmissione di un’eredità; la costruzione di una vera e propria etica eastwoodiana riassumibile con le parole “fare quello che è giusto fare”.

Nel video -disponibile sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio- vengono approfonditi questi temi prendendo in esame tre grandi film del regista: Un mondo perfetto, Million Dollar Baby e Gran Torino.

Massimo Raffaeli | Letture e ritratti | Francesco

Massimo Raffaeli | Letture e ritratti | Francesco Scarabicchi. La condizione di mortalità

Tutta la produzione di Francesco Scarabicchi è al contempo rappresentazione della pienezza di vita ed elaborazione di una mancanza. Le sue poesie esprimono il compiacimento nei confronti del mondo, pur con la consapevolezza che nulla è per noi e niente esiste per sempre; perseguono il culto degli affetti mettendone in luce l’intangibile sacralità. Anche la tecnica rispecchia il contenuto poiché la progressiva intensità musicale dei versi fa da contrappeso alla povertà dei mezzi espressivi.

In questo incontro (video disponibile sul canale YouTube di KUM! Festival al link in bio) Massimo Raffaeli traccia un ritratto vivido e affettuoso del poeta anconetano.

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