KUM! LAB
COSMO

COSMO | La cura del pianeta

In collaborazione con ESA, CNR Isp e CNR Irbim

La sezione scientifica del KUM! Lab ha proposto una serie di incontri e attività laboratoriali incentrati sul suggestivo tema delle estinzioni, senza tralasciare le soluzioni e gli strumenti che la scienza stessa, nel corso degli ultimi anni, ha saputo sviluppare al fine di prevenire e scongiurare il verificarsi di fenomeni catastrofici.

LABORATORI
PER RAGAZZI

EARTH IN A BUBBLE

In collaborazione con ESA - Agenzia Spaziale Europea

Guardando la nostra Terra dallo Spazio, solamente utilizzando i nostri occhi, riusciamo a riconoscere tanti elementi diversi. L’acqua dei nostri oceani, la terra dei nostri continenti e l’aria... sembra che la Terra sia un’enorme bolla di vetro: i satelliti invece ci mostrano un’altra prospettiva, ma possono aiutarci a vedere il futuro? E a prevedere la fine?

QUANTI ANNI HA UN PESCE?

In collaborazione con CNR / Irbim

Come si fa a determinare l’età nei pesci? La struttura per età di una popolazione è fondamentale per conoscere il destino evolutivo di una specie. In laboratorio con l’aiuto di un microscopio illustreremo ai bambini quali sono le strutture cartilaginee/ossee che si utilizzano nei pesci per determinarne l’età e le principali tecniche di campionamento e analisi. Nel finale un gioco per indovinare l’età di un pesce. elementi diversi.

UN-WANTED

In collaborazione con CNR / Irbim

Le diverse attività di pesca oltre alle specie di interesse commerciale catturano in maniera involontaria organismi di taglia troppo piccola oppure specie senza interesse commerciale, il cosiddetto bycatch. Fra queste, spesso vengono catturate anche specie protette o di interesse conservazionistico, come tartarughe, squali e talvolta mammiferi marini. Alcune soluzioni tecniche per ridurre le catture indesiderate, sviluppate in recenti progetti come LIFE DELFI, saranno descritte in laboratorio e attraverso video divulgativi per mostrare quello che si può realmente fare per salvaguardare alcune delle specie più carismatiche del mediterraneo, talvolta a rischio di estinzione.

SOS OCEANO
SPECIE CHE SCOMPAIONO,
SPECIE CHE ARRIVANO

In collaborazione con CNR / Irbim

ANCHE IL COLORE FA LA DIFFERENZA:
L’ARTICO AI TEMPI DEL GLOBAL WARMING

In collaborazione con CNR e CNR / Isp

Il riscaldamento globale è determinato dall'aumento della temperatura media del pianeta che attualmente è tra 0,94 e 1,03 °C più alta rispetto alla fine del diciannovesimo secolo. Questo aumento è in gran parte dovuto all'attività umana che, attraverso l'utilizzo di combustibili fossili come petrolio e carbone, immette gas serra in atmosfera. I gas serra hanno il potere di trattenere il calore emesso dalla superficie terrestre, che viene poi ridistribuito su tutto il pianeta con un impatto diverso nelle varie regioni.  In Artico, per esempio, la temperatura media è aumentata negli ultimi decenni di oltre un grado, determinando un'accelerazione dello scioglimento del ghiaccio marino e dei ghiacciai terrestri. Nel laboratorio viene illustrato il funzionamento del sistema climatico terrestre, evidenziando il fenomeno dell'albedo e della conseguente amplificazione artica. Una potente lampada a incandescenza è utilizzata per illuminare due superfici colorate in maniera diversa per simulare neve/ghiaccio (superficie bianca) e mare/suolo (superficie scura). Attraverso due termometri è possibile misurare la differenza di temperatura delle due superfici. Si tratta di un meccanismo semplice per spiegare un fenomeno che però gioca un ruolo determinante nell'evoluzione del clima del nostro pianeta.

INCONTRI

MASSIMO SANDAL

LA MALINCONIA DEL MAMMUT: COME (NON) AFFRONTIAMO L’ESTINZIONE

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Ogni giorno sul nostro pianeta finiscono decine di modi di essere al mondo: le specie dei viventi scompaiono, oggi, a un ritmo migliaia di volte superiore a quello del passato. È la sesta estinzione, come viene spesso chiamata: una crisi ecologica di massa pari alle Big Five che in passato hanno segnato il ritmo dell’evoluzione della biosfera. È la ferita più profonda e più silenziosa a cui stiamo sottoponendo il pianeta, il risultato finale di tutte le crisi ecologiche. Ma la stiamo affrontando? Cosa ci dice l’estinzione sul modo in cui consideriamo il nostro ruolo nella biosfera, la nostra identità di esseri viventi? Tra preistoria, futuro, negazione della realtà e progetti fantascientifici, un quadro di come noi ci poniamo davanti alla più irreversibile delle nostre impronte planetarie.

Massimo Sandal (1981) è uno scrittore e giornalista scientifico, nato a La Spezia. Ha conseguito un dottorato in Biofisica sperimentale a Bologna e uno in Biologia computazionale ad Aquisgrana, dove vive tuttora. Dal 2011 ha collaborato come science writer freelance per varie testate (Wired, Le Scienze, Esquire, Il Tascabile, Rivista Micron, Il Post), con un occhio di riguardo alla pratica e sociologia della scienza, e più di recente anche alla crisi ecologica in atto. Nel suo primo libro, La malinconia del mammut (Il Saggiatore 2019), esplora storia, scienza e cultura dell'estinzione dei viventi.

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ETTORE PEROZZI

PER NON FARE LA FINE DEI DINOSAURI: CHE FARE?

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Si ritiene che l’estinzione dei dinosauri, che avevano regnato incontrastati sulla Terra per quasi 200 milioni di anni, sia dovuta alle conseguenze dell’impatto catastrofico di un asteroide. In effetti il nostro pianeta è continuamente a rischio di collisione con piccoli corpi celesti che si aggirano nelle sue vicinanze e sempre più numerose e efficaci sono le iniziative per tenerli sotto sorveglianza. Eppure, il 15 febbraio 2013 un asteroide di una ventina di metri è esploso nel cielo della città russa di Chelyabinsk gettando nello scompiglio la popolazione e provocando un migliaio di feriti. Come mai non è stato avvistato per tempo? E se fosse stato più grande? Abbiamo rischiato veramente di fare la fine dei dinosauri? Rispondere a queste domande significa comprendere che anche gli eventi improbabili accadono e che il solo modo per mitigarne le conseguenze è prepararsi per tempo.

Ettore Perozzi, fisico, si occupa di dinamica del sistema solare, meccanica celeste, missioni spaziali e divulgazione scientifica. Ha lavorato in centri di ricerca, agenzie spaziali e nell’industria aerospaziale. È stato responsabile delle attività del centro dell’Agenzia Spaziale Europea dedicato al monitoraggio degli asteroidi pericolosi; attualmente si trova all’Agenzia Spaziale Italiana. Oltre alla produzione scientifica ha scritto articoli e libri di astronomia sia per ragazzi che rivolti al grande pubblico. L’asteroide n° 10027 porta il suo nome.

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GIAN MARCO LUNA

UN OCEANO DI SILENZIO: COME LA SESTA ESTINZIONE MINACCIA LA BIODIVERSITÀ MARINA

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I mari e gli oceani sono soggetti ad impatti antropici come mai prima d’ora, che mostrano una preoccupante accelerazione e stanno erodendo sempre più quel capitale naturale che sostiene il benessere dell’uomo e la prosperità. Il mare ricopre oltre il 70% della superficie del Pianeta e rappresenta una fonte insostituibile di cibo, acqua, energia, ossigeno e servizi essenziali per l’umanità, ma appare oggi minato da inquinamento, uso spesso indiscriminato delle risorse, distruzione degli habitat e dalle pressioni del cambiamento globale, i cui effetti si manifestano attraverso l’acidificazione delle acque, l’aumento della temperatura, l’innalzamento del livello del mare, la diffusione di specie aliene ed i cambiamenti nella circolazione termoalina capaci di influenzare la distribuzione delle specie. Tutte queste pressioni stanno impattando la produttività e la biodiversità degli oceani e la loro capacità di regolare il clima del Pianeta, minando la capacità di resistenza e resilienza degli ecosistemi, che appaiono oramai prossimi al punto di non ritorno.

Entro fine secolo una buona parte delle specie marine potrebbe scomparire dai nostri mari; stiamo infatti attraversando la sesta estinzione di massa nella storia del Pianeta. Quali scenari ci attendono? Stiamo davvero andando verso un “fine vita” nei nostri mari? È il momento di invertire questa tendenza ed avviare azioni globali per preservare la salute dei mari ed arrestare la perdita di biodiversità, accumulata negli ultimi cinquanta milioni di anni di storia evolutiva del nostro Pianeta.

Gian Marco Luna è Direttore dell’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Dirigente di ricerca al CNR, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Biologia ed Ecologia Marina presso l’Università Politecnica delle Marche (2005). Ha svolto attività di ricerca scientifica presso l’UnivPM (2006-2011), presso l’Istituto di Scienze Marine di Venezia (2011-2016) e successivamente di Ancona (2016-2018). Ha svolto periodi di ricerca presso il Marine Biological Laboratory di Woods Hole (USA) ed il CSIRO di Brisbane (Australia). Ha partecipato a progetti di ricerca internazionali ed a spedizioni scientifiche in tutto il globo. È autore di oltre cento pubblicazioni tra articoli su riviste scientifiche, articoli divulgativi sulle scienze marine e capitoli di libri. Le sue ricerche indagano l’oceano e come i microrganismi marini ne influenzano il funzionamento, dalla fascia costiera sino alle profondità abissali, con enfasi sui meccanismi che ne regolano la biodiversità e sulla risposta del biota marino all’impatto dell’uomo ed al cambiamento globale.

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AGNESE COLLINO

LA MALATTIA DA 10 CENTESIMI

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La pandemia da Covid19 ci ha dolorosamente mostrato quanto ancora oggi le malattie infettive possano sconvolgere le nostre vite da molteplici punti di vista. Dare uno sguardo alle epidemie del passato può fornire tanti spunti per interpretare il presente, e per accorgersi che anche periodi bui come questo possono rappresentare importanti momenti di evoluzione sociale. Agnese Collino, biologa e autrice de “La malattia da 10 centesimi. Storia della polio e di come ha cambiato la nostra società” (Codice edizioni), racconterà di come la lotta alla poliomielite abbia plasmato tanti aspetti del nostro vivere quotidiano che oggi diamo per scontati, dalla filantropia alla scienza seguita passo passo dai giornali, dai diritti dei disabili alle campagne vaccinali di massa e alle terapie intensive.

Agnese Collino è biologa con un dottorato in oncologia molecolare e un master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza. È membro della supervisione scientifica di Fondazione Umberto Veronesi, dove svolge attività di divulgazione diretta ai cittadini e alle scuole, ed è responsabile del Comitato Organizzativo Scienza e Innovazione del Festival BergamoScienza. Ha recentemente pubblicato “La malattia da 10 centesimi” (Codice edizioni) e “I segreti dei centenari” (Sperling&Kupfer).

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