KUM! Cantiere
2024
VENERDÌ
5
APRILE
Fare scuola in un carcere (come è accaduto a me per quasi trent’anni), mette alla prova sia le capacità individuali e i limiti dell’insegnante, sia la pluralità dei suoi metodi di lavoro (che giocoforza non possono essere uno solo), sia i materiali e i supporti adoperati, sia le potenzialità da sviluppare in un gruppo di studenti dalla preparazione molto diseguale: per età, formazione, provenienza, esperienza e lingua. Se qualcosa sopravvive, se qualcosa funziona in un carcere, forse vuol dire che funzionerà ovunque. Il carcere dunque come luogo di sperimentazione (anche brutale) di contenuti e metodi vecchi e nuovi: programmi, tecnologie, approccio umano, linguaggio, piacere o utilità dell’apprendimento. Soprattutto insegna ad approfittare del singolo giorno di scuola, della singola ora di lezione come unità di tempo irripetibile e irrecuperabile.
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Edoardo Albinati (Roma, 1956) ha insegnato per quasi trent’anni nel carcere di Rebibbia. Ha partecipato a missioni con l’UNHCR e INTERSOS in Afghanistan, Ciad, Niger, Serbia. Ha scritto film per Matteo Garrone e Marco Bellocchio. Tra i suoi libri Maggio selvaggio, Tuttalpiù muoio (con Filippo Timi), Vita e morte di un ingegnere, Cuori fanatici, Desideri deviati, La tua bocca è la mia religione, Uscire dal mondo. Nel 2016 ha vinto il premio Strega con La scuola cattolica (Rizzoli).