KUM! Cantiere
2024
SABATO
6
APRILE
Un sapere vivo รจ un sapere che non passa da chi insegna a chi apprende senza cambiare di stato, senza trasformarsi radicalmente, senza generare contenuti inauditi, e senza che lโinsegnante e il discente si trasformino a loro volta radicalmente, mostrando di essere non tanto degli emittenti e dei riceventi ma essi stessi dei contenuti di quel processo che รจ il processo di trasmissione. Chi insegna un sapere vivo insegna quindi qualcosa che non sa ancora, e ne diviene insegnante solo a cose fatte, apprendendo in ritardo ciรฒ che avrร scoperto per strada. Sarร anche lui un apprendista, e gli apprendisti, chiamiamoli cosรฌ, avvertiranno, nei suoi confronti, quella naturale simpatia che sempre lega chi si trova sulla stessa barca. Ma sulla barca del non sapere ogni apprendista รจ anzitutto un apprendista stregone. Di quale stregoneria si nutre lโinsegnamento, se non della stregoneria del non sapere, e perchรฉ il dispositivo pedagogico sembra inseguire con tanto accanimento il sogno opposto, il sogno della sua razionalizzazione e della sua neutralizzazione?
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Federico Leoni รจ filosofo, vive e lavora tra Milano e Verona.
Insegna Teorie del soggetto e Etica allโUniversitร di Verona, dove coordina il Corso di laurea in Filosofia e co-dirige il Centro di ricerca โTiresiaโ per la filosofia e psicoanalisi. Scrive su varie riviste scientifiche e collabora con โil manifestoโ, โAliasโ, โDoppiozeroโ, โFata Morganaโ. ร editor di due riviste internazionali, โChiasmiโ e โPhi/Psyโ.
Ha scritto vari libri, tra gli ultimi segnaliamo: "Bergson. Segni di vita" (Feltrinelli, 2021); "Lโimmagine-scatola. Joseph Cornell, Masashi Echigo, Robin Meier" (Castelvecchi, 2022); "Metafisica dello specchio. Anish Kapoor e la poesia delle superfici" (Marsilio, 2023).